È vietata la riproduzione degli articoli in altri siti internet.
L’utilizzo dei contenuti è consentito previa citazione dell’autore.
Per la corretta interpretazione degli articoli, considerare la data di pubblicazione che precede il titolo.
I disturbi dell’equilibrio possono essere distinti in: vertigine, instabilità, lipotimia e cinetosi. L’elenco appena fatto è fondamentale da ricordare poiché spesso il paziente accomuna tutti i sintomi nel termine di vertigine, disorientando inizialmente il clinico. Ai fini della diagnosi differenziale già la descrizione dettagliata della sintomatologia chiarirà che:
Un breve accenno alle crisi lipotimiche e alla cinetosi, solo per ricordare che le prime possono avere come origine l’ipotensione ortostatica, disfunzioni cardiache, la sincope vaso vagale e la sindrome da iperventilazione, mentre la cinetosi rappresenta il classico mal d’auto al quale è utile associare il cosiddetto “male da sbarco” che colpisce soprattutto i naviganti quando sbarcano e non durante la navigazione. Le vertigini e le instabilità sono, invece, sintomi di stretta pertinenza specialistica otologica.
Tre sono gli apparati sensoriali che concorrono al mantenimento dell’equilibrio e ad una corretta deambulazione e cioè: l’apparato vestibolare, il sistema visivo e quello propriocettivo muscolo articolare. Le afferenze dei tre apparati sono coordinate dal tronco encefalico e sono controllate dal cervelletto e dalle strutture sopratentoriali. Uno squilibrio delle tre afferenze sensoriali, del coordinamento o del suo controllo centrale, è causa di una sintomatologia vertiginosa o di instabilità. Cinque sono, quindi, gli organi e gli apparati su cui il clinico deve concentrare la propria attenzione per una adeguata topodiagnosi, dopodiché sarà possibile identificare la eziologia; essi sono: apparato vestibolare, sistema visivo, propriocettori muscolo tendinei del collo, tronco encefalico, cervelletto, corteccia cerebrale.
È vietata la riproduzione degli articoli in altri siti internet.
L’utilizzo dei contenuti è consentito previa citazione dell’autore.
Per la corretta interpretazione degli articoli, considerare la data di pubblicazione che precede il titolo.